Augusto Massimo

Augusto “pontifece massimo”

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Sovrapposizione perfettamente coincidente tra l’esemplare di Roma e quello di Assisi

Verifiche al computer cortesemente eseguite nel 2013, separatamente a mia richiesta,

da Gabriele Caldari e da Marco Francalancia

in previsione del “Bimillenario Augusteo” del 2014

A seguire la verifica eseguita da Marco Francalancia

e la riproduzione dell’esemplare di Assisi

3vapposizione d’immagini di Marco Francalancia

Quella precedente è stata invece eseguita autonomamente da Gabriele Caldari

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*Il Gen. C.A. (r.o.) dei Carabinieri Franco Caldari, Vice Presidente della secolare Accademia Properziana del Subasio di cui Fioravante Caldari è stato a lungo Presidente negli anni ’50, in visita al Museo romano di Assisi

L’esemplare emerso a via Labicana a Roma in epoca unitaria è alto metri 2,07 ed è una copia d’età tiberiana.

L’esemplare di Assisi emerso per primo, nel 1841, è alto metri 1,63 senza la testa capite velato ed è un esemplare coevo, unico al mondo, collegato all’arce sacra di Minerva.

La parte destra della statua è stata rovinata con colpi di mazza.

Il piede sinistro, unico rimasto, appare consumato – nei calcei – dalle carezze sacre dei postulanti.

L’esemplare di Assisi, del tutto sconosciuto, emerse nel 1839-41, durante gli scavi del foro, in Piazza del Comune, eseguiti da Charles Famin per conto della Società Francese di Archeologia.

SEGUONO IMMAGINI IN DETTAGLIO

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Sicuramentecapite velato.

La statua di marmo bianco italico è stata sconciata in epoca barbara e/o cristiana dopo Teodosio II

e precipitata tra le altre rovine dove fu rinvenuta dal Famin.

Le altre parti del corpo: testa, braccia e mani, in marmo giallo, sono andate perdute.

La statua di Augusto “pontefice massimo”, marzo del 12 a.C., ornava la magnifica zona templare dell’arce sacra di Minerva e del foro del municipio romano di Assisi, di monumentale imponenza, che dominava la vallata centrale dell’Umbria antica.

RIFERIMENTI IMPORTANTISSIMI NELLE ELEGIE DI PROPERZIO

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Fianco sinistro

A UN PARAGONE ANALITICO CON LA STATUA DI VIA LABICANA, OGGI AL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI ROMA,

EMERGE UNA PERFETTA CONCORDANZA NELLA RAPPRESENTAZIONE,

SALVO MINIMI DETTAGLI, IN SE STESSI DEL RESTO MOLTO INTERESSANTI.

NONOSTANTE LA MIA CLAMOROSA SCOPERTA, COSA PERO’ A ME NOTA DA ANNI, NON SEMBRA CHE LE AUTORITA’ PREPOSTE SI SIANO RESE CONTO DELL’IMPORTANZA DELLA SEGNALAZIONE, CHE NON SOLO PROVA CHE IL TEMPIO ROMANO D’ASSISI, TANTO AMMIRATO DA W. GOETHE, ERA DEDICATO A MINERVA, MA EVIDENZIA ALTRESI’ L’UNICA COPIA ORIGINALE RIMASTA Al MONDO.

7Capsa o cista sacra

NON SI TRATTA D’ UN PERSONAGGIO QUALSIASI, UN MAGISTRATO LOCALE, COME FINORA SI E’ ERRONEAMENTE CREDUTO, SBAGLIANDO ANCHE LA RELATIVA SCHEDA, E NEMMENO D’UN LAVORO STATUARIO, IN MARMO ITALICO, RISALENTE ERRONEAMENTE AL “PRIMO SECOLO” DOPO CRISTO.

L’ESEMPLARE DI ASSISI, E’ UN ORIGINALE DELLA STATUA DI AUGUSTO IN PANNI DA “PONTEFICE MASSIMO”, TOGA LARGA E CISTA SACRA, COEVO ALLE “QUINQUATRIE” DEL MARZO DELL’ANNO 12 A. C., IN ONORE DI MINERVA E DI NERIO-MARTE.

UN ESEMPLARE SIMILE, PERO’ MOLTO DETERIORATO E GUASTATO, E’ STATO INDIVIDUATO NEL 2011 NELL’ISOLA DI PONZA (c.d. Mamozio), DALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI NAPOLI. L’ESEMPLARE DI ASSISI E’ DI VALORE INESTIMABILE.

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Piede sinistro, col segno in rilievo dei calcei, lisciato da carezze secolari.

IL TOGATO ACEFALO DEL “MUSEO ROMANO”

DI ASSISI

E’ VERAMENTE LA RAPPRESENTAZIONE

COEVA ALL’ANNO 12 A.C.

DI AUGUSTO

NEI PANNI

DI “PONTEFICE MASSIMO”

Ne tornerò a parlare, dopo questa rapida presentazione, in successivi interventi su questo stesso sito dedicato ai tanti misteri di Assisi; qui però ringraziando, per la loro gentile collaborazione, il Generale Franco Caldari, suo figlio dott. Gabriele Caldari, e l’artista assisiate Marco Francalancia, nipote del noto pittore del primo ‘900 italiano Riccardo Francalancia.

Un accostamento rudimentale d’immagini dimostra la verità di quanto si è già detto:

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*Avv. Arcangelo Papi, Assisi, gennaio 2014

* Sarò lieto di ricevere eventuali commenti e critiche all’indirizzo elettronico specificato nel “bio”, cui risponderò puntualmente, pubblicando il tutto – se richiesto di farlo – nel sito web.

 

Una Risposta

  1. Enrico Sciamanna
    Enrico Sciamanna 2 febbraio 2014 a 08:33 |

    Ne ho vista una copia analoga, se non sbaglio l’ubicazione – sono certo comunque di averla vista e di averne un’immagine – a Udine. Ero lì proprio con Marco Francalancia.

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