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La Sindone di Assisi

Giotto, Cappella della Maddalena ad Assisi

La Sindone di Assisi più di mezzo secolo prima dell’immagine di Lirey in Francia

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Sinopia di Jacopo Torriti 1290 circa – Sacro Convento di Assisi

Lirey 1353-1356 – Sacro lenzuolo di Torino

Immagini sovrapposte e coincidenza perfetta

 

 

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                                                                                Sovrapposizione al computer del Volto della Sindone

e del Volto della sinopia del Torriti

*A cura di Marco Francalancia, artista e fotografo assisiate, nipote del noto del pittore del ‘900 Riccardo Francalancia

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Confronto fra le stesse immagini effettuato dal Prof. Umberto Cerruti

di Torino

  • Le macchie di sangue presenti sull’immagine della Sindone, colanti dalle ferite e dalle lacerazioni causate dalla corona di spine, dalle percosse ecc., presenti nel ‘positivo’ fotografico ottenuto dal ‘negativo’ impresso sul Sacro lenzuolo, sono qui di colore bianco, mentre gli occhi aperti del Vivo sono quelli della sinopia del Torriti, che riproduce le stesse identiche fattezze del Volto di Gesù nella Sindone, con oltre mezzo secolo di anticipo rispetto alla comparsa ufficiale in Francia, a Lirey, del telo di lino acquisto dai Savoia, portato a Chambéry e in seguito a Torino.

  • Identica la forma del naso, alterato dalle percosse, con le stesse caratteristiche della bocca, delle labbra, dei baffi spioventi e della barba. Le immagini coincidono.

  • Ringrazio vivamente il Prof. Umberto Cerruti, Matematico dell’Università di Torino, e Marco Francalancia, artista e fotografo, nipote del grande pittore del ‘900 italiano Riccardo Francalancia, per l’aiuto che mi è stato fornito.

  • Riproduco a seguire le singole immagini di paragone, facilmente reperibili, sebbene assai poco conosciuta sia la magnifica sinopia di Jacopo Torriti, 1290 circa, presente nel Sacro Convento della Basilica di San Francesco ad Assisi. Per il Torriti e la Cappella giottesca della Maddalena mi sono servito delle riproduzioni e delle notizie tratte dai libri sui capolavori della Basilica di Assisi pubblicati dallo Storico dell’Arte Prof. Elvio Lunghi, Docente all’Università per Stranieri di Perugia.

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(Immagine positiva del Volto della Sindone a Torino)

 

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(Raffronto tra il Volto della sinopia del Torriti ad Assisi e il Volto della Sindone a Torino)

  • Jacopo Torriti pittore e mosaicista della c.d. scuola romana ha eseguito ad Assisi, nella Basilica superiore di S. Francesco, gli affreschi della navata destra, fascia superiore, con storie bibliche, e, sulla volta, i quattro tondi degli “Intercessori”: Cristo, la Vergine, S. Giovanni e S. Francesco.

  • I capolavori pittorici della Basilica di San Francesco appartengono a periodi diversi, che potremmo dividere in due categorie: gli affreschi primitivi, precedenti la Legenda major di San Bonaventura (1263), e gli affreschi successivi (Cimabue, Torriti, Cavallini, Giotto, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini) che appartengono alla fase del completamento degli addobbi e dell’impianto iconografico.

  • La Basilica raccoglie la storia della pittura italiana dal Duecento al Trecento insieme ad altri capolavori. Ardua e assai dibattuta la questione delle attribuzioni pittoriche e del tempo degli interventi. Ad ogni modo la presenza del Torriti ad Assisi (affreschi della Genesi), un artista che avrebbe indossato il saio (era il pittore prediletto di papa Nicolò IV: 1288-1292, pure lui francescano e già Generale dell’Ordine), dovrebbe risalire a prima dei mosaici romani in Laterano (1291), e nulla osta una datazione prossima al 1288 (Elvio Lunghi).

  • Jacopo Torriti eseguì ad Assisi una sinopia, considerata come lo studio preparatorio dell’affresco della Creazione del Mondo, recante il volto di un Dio-Gesù, cioè l’Eterno.

  • Il secondo ritratto di Cristo si trova in uno dei quattro tondi (Volta degli Intercessori).

  • E’ mia convinzione che il Volto di Gesù nella sinopia del Torriti (altresì autore di una Resurrezione di Lazzaro nella navata di sinistra) si estrapoli dal contesto pittorico ed abbia invece un significato recondito in ambito francescano. La sinopia del Torriti è conservata nel Sacro Convento, qui rammentando che il pittore era frate francescano.

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(Paragoni da me effettuati che evidenziano in maggior dettaglio importanti coincidenze)

  • Si mostra manifestamente l’identità collimante dei due Volti nel confronto caratteristico e identificativo dell’espressione generale e dei dettagli (naso fratturato, bocca e labbra, baffi e barba).

  • Le procedure d’identificazione dei volti oggi utilizzate in sede d’indagini forensi per il riconoscimento delle persone seguono un determinato protocollo che per la certezza dell’identificazione prevede 61 punti di coincidenza.

  • A prescindere dai confronti più sofisticati in 2D e in 3D realizzabili soltanto con speciali procedure tecnologiche, il metodo della sovrapposizione delle immagini e del raffronto specifico in dettaglio è comunque in grado di poter fornire sufficienti garanzie.

  • La sinopia del Torriti e il Volto della Sindone coincidono. Si tratterebbe di una grande scoperta, peraltro suffragata da una serie di altri elementi collimanti.

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(Jacopo Torriti, Basilica di San Francesco, 1290 circa)

 

*Ho utilizzato la riproduzione parziale della pagina 36 del recente e importante volume del Prof. Elvio Lunghi, Giotto e i pittori giotteschi ad Assisi, Editrice La Rocca, 2012 (pagine 500).

* Jacopo Torriti ad Assisi. Immagine a sinistra: la sinopia conservata nel Scaro Convento. A destra: il volto del “Pantocratore” nell’affresco “La Creazione del Mondo” (Basilica Superiore).

*Le altre immagini che sono riprodotte nel seguito fanno parte dell’archivio fotografico di Marco Francalancia e della importante monografia del Prof. Elvio Lunghi: La Basilica di San Francesco ad Assisi, Edizioni Scala, 1996.

*Si farà particolare riferimento anche ad alcuni ‘riquadri’ del grande ciclo iconografico giottesco delle Storie di San Francesco nella Basilica Superiore e alla Cappella giottesca della Maddalena nella Basilica Inferiore.

*Le allusioni ‘sindoniche’ – con oltre mezzo secolo d’anticipo – sembrano trovare conferma in diverse rappresentazioni criptiche.

*L’immagine seguente appartiene alla Cappella giottesca della Maddalena (datazione probabile tra il 1307 e il 1308). L’episodio è ambiguo, oscure le fonti d’ispirazione: con leggenda di Maria egiziaca riferita da S. Sofronio, VII secolo, e la Leggenda aurea del domenicano Iacopo da Varazze, morto nel 1298.

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(La Sindone della Basilica Inferiore, Cappella giottesca della Maddalena)

 

 

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(La Sindone della Basilica Superiore: Giotto, storie di san Francesco)

 

*Dettaglio del primo affresco del ciclo iconografico giottesco secondo la Legenda maior di San Bonavetura: “Omaggio a Francesco dell’uomo semplice” che gli stende ai piedi un velo di lino. Straordinario e assai significativo, nell’allusione, il particolare delle mani incrociate, proprio come il corpo della Sindone: l’ingresso col piede destro sul telo distesogli davanti al tempio di Minerva, sulla piazza della città o forum mercatorum all’epoca del Santo.

  • A seguire la riproduzione della “chartula” autografa di san Francesco per Frate Leone recante il Tau a inchiostro rosso e un Volto barbuto.

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   Il Tau emerge dalla bocca di un Volto barbuto che appare impresso su un panno

Riporto le parole di benedizione: T. Ti benedica il Signore e ti custodisca: ti mostri il suovolto e abbia misericordia di te, rivolga il suo volto a te e ti dia la pace. Il Signore ti benedica, fra Leone.

Sul recto della chartula figurava “La lode del Signore Iddio”: TU sei santo, Signore Dio, tu sei ilFiglio ecc. (parole bellissime). Sul verso, la benedizione a Frate Leone, e il Tau rosso. Le parole di benedizione emulano ed evocano un passo biblico di Numeri (6, 24-26), per cui: il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti faccia grazia.

Ritenere siffatta interpretazione come un’allusione alla Sindone non è arbitrario. Sulla Sindone raffigurata ad Assisi seguirà a parte un’ampia e dettagliata esposizione.

(avv. Arcangelo Papi, 4 febbraio 2014)

 

 

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